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Piante officinali
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Cirsium

Compositae

Cirsium arvense (L.) Scopoli

Nome volgare: Cardo campestre, Stoppione minore, Scardaccione, Spione, Cirsio.

Forma biologica: G. Rad. Geofite radicigemmate. Piante con organi perennanti sotteranei che portano le gemme da cui ogni anno si riforma la parte aerea.

Descrizione: Pianta erbacea perenne, policefala, con radice biancastra ,fusto eretto, solcato longitudinalmente, pubescente, spesso rossastro, ramoso nella parte superiore, alto ca. 80-150 cm.
Le foglie indivise, generalmente non decorrenti sul fusto, più o meno glabre sopra , tomentose sotto, sovente glabre anche sotto, da sinuato-dentate a pennatifide, divisione da triangolare a ovale, con bordi cigliato-spinosi.
Fiori capolini piccoli solitari o in pannocchia corimbosa, di ca. 10-20 mm.di diametro, con involucro piriforme, spesso rossastro, formato da numerosi flosculi che sono circondati da brattee spinose ed appressate rivolte all’esterno. Corolle da porporino a lillacino cupo, quasi filiformi, di 12-15 mm. di lunghezza. I capolini portano o fiori maschili o femminili (pianta dioica), che emanano un dolce profumo di muschio. L’impollinazione avviene tramite farfalle.
I frutti sono acheni lisci di pochi mm., muniti di un pappo biancastro con setole, più lungo della corolla.

Antesi: fine maggio - a fine estate.

Tipo corologico: Eurasiatica -Temperata, divenuta Sub-cosmopolita.

Distribuzione in Italia : Pianta spontanea comune in tutte le regioni, isole comprese.

Habitat: specie che si è adattata sopratutto a terreni coltivati e nei campi di ogni tipo, diventando talora infestante. E’ presente anche nelle discariche, sugli argini dei fiumi e dei canali , nei luoghi erbosi incolti, dalla pianura alla regione montana sino a 1500 metri.

Note di sistematica:
Ci sono diverse specie simili , e citiamo le più comuni, che variano per le seguenti peculiarità :
Cirsium var. horridum Widmmer & Grab con foglie pennatifide, increspate, a spine robuste lunghe sino a 1 cm.,
var. argenteum Peyer ex Vest. con foglie pennatifide con denso tomento bianco disotto,
var. vestitum Wimmer & Grab: = var. incanum (Fischer) Ledeb., con foglie pennatifide od anche tali, ma piane, poco sinuate-lobate a deboli spini o ciglia.

Etimologia: Deriva dal greco Kirsos = varice, pianta che guarisce le varici, infatti anticamente venivano curate questo genere di affezioni.

Proprietà ed utilizzi: Le radici del Cirsium arvense hanno proprietà digestive, lenitive, depurative e lassative. Stimolano la digestione lenta, eliminano la formazione di gas nell’intestino, sono disintossicanti del fegato ed eliminano le
manifestazioni cutanee pruriginose.
Le sue giovani foglie vengono usate in cucina, quando non manifestano ancora le loro espinescenze, miscelate ad altre erbe, lessate e saltate in padella con olio ed aglio. Sia le foglie tenere, che i ricettacoli fiorali sono buonissimi anche crudi, perché hanno gusto dolce e salato contemporaneamente.
Gli aculei dei pappi possono provocare infiammazioni cutanee ed irritazioni agli occhi.

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Cirsium montanum (W. & K.) Sprenge

Cardo montano - Asteraceae

Etimologia:
Da kirsos = varici. Un cirsio si usava contro le vene varicose

Forma biologica: H scap

Tipo corologico: Orof. S-Europ.

Descrizione: Fusto eretto, ramoso, foiglioso, striato, alto oltre 1 metro.
Foglie grandi, profondamente suddivise in lobi.
Capolini in genere con 3-6 fiori in glomeruli.
Corolla purpurea.

Antesi: Fiorisce in Luglio-Agosto

Habitat: Boscaglie umide e forre da 500 a 1800 m.
Alpi e Appennino settentrionale

 

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Cirsium oleraceum (L.) Scop.

= (Cnicus oleraceus (L.))
Nome volgare: Cardo giallastro, Cardo cavolo, Cardo dei prati

Forma biologica:
H scap (Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie).

Descrizione: Pianta perenne erbacea, con ceppo nodoso strisciante da cui hanno origine fusti cavi e scanalati, a volte ramificati nella parte superiore. Altezza sino a 150 cm.
Le foglie sono di colore verde chiaro, le inferiori ovoidali o ellittiche, lobate o profondamente tagliate; i bordi e le nervature sono provviste di aculei molli. Le cauline superiori sono cuoriformi, sessili intere o pennatopartite.
All’estremità dei fusti si trovano normalmente diversi capolini, formati da fiori bianco-giallastri, raramente rossicci, con ricettacolo a squame non spinose, chiusi in un involucro di brattee fogliari, lanceolate.
I frutti sono acheni che formano pappi piumosi..

Antesi: Giugno – Settembre

Tipo corologico: Eurosiber. (Zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia).

Distribuzione in Italia: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise.

Habitat: Prati umidi, fossi e paludi, sino a 1.800 m.

Etimologia: Il nome generico dal greco “kirsós” che significa “varice”; si riteneva che le radici delle piante di questo genere fossero efficaci nella cura di questa affezione.

Proprietà ed utilizzi: Buona mellifera, le giovani foglie e i ricettacoli, possono essere usati come ortaggi.

Curiosità: I capolini attirano particolarmente le farfalle della specie Rhodocera ramni, le cui ali imitano l’aspetto generale delle brattee, con il colore giallo-verde molto chiaro e l’aspetto eretto